“Maledetto uccello”.
Così esordì Guido Arcangeli la mattina del 20 giugno 1938.
Sua moglie Angelina si girò nel letto senza proferir parola e trascinò con sé il lenzuolo. La défaillance del marito non le era parsa una tragedia. Anzi. Per una notte era stato un piacere dormire senza prestarsi agli obblighi matrimoniali.
Guido si diede una grattata alla spala, intarsiata dalle righe del materasso, e infilò un paio di pantaloni e una canottiera.
“Maledetto uccello”, fece ancora uscendo dalla camera…