All’improvviso Francesco ha rotto il silenzio: “Oh, Irene, quando fu che imparammo a intrecciare fiori? Tu te lo ricordi?”
Mi ha colta letteralmente alla sprovvista. Anche per questo modo poetico di dirlo, “quando imparammo a intrecciare fiori”, che sembra farci migliori di quanto siamo mai stati, ci rende roba da film. Già, quando fu? Quale fu la prima volta?
Superato il primo sbigottimento ho ammesso, stringendomi nelle spalle: “Orpo, Francesco, mi sa che non me lo ricordo. E’ importante?”
“Assai” ha risposto, toscanamente impeccabile, fissandomi con i suoi grandi occhi scuri ed attenti. “Stavo pensando che fu un po’ l’inizio di tutto, secondo me. Che se siamo qui adesso, e con tutti questi progetti in testa, c’entrano anche quei benedetti fiori.”
E così ho cominciato a ricordare, e ricordare è difficile e faticoso per ognuno di noi, adesso più che mai.