…la pesante barriera di foglie che separava la villa dalla gemella iniziò a scuotersi. Il gatto tese le orecchie, portò una zampina verso l’alto. Soltanto le falene continuavano indisturbate la loro danza nell’aria primaverile.
Fu nello sfondo dell’impalpabile nuvolaglia grigio-verde che la ragazza fece il suo ingresso nel giardino. Era nuda, e pallida, e ricoperta di sangue. Aveva le unghie dei piedi laccate di rosso, belle caviglie dalle quali partiva un paio di gambe slanciate ma non secche. Fianchi morbidi. Un seno dritto e pieno. Avanzava un passo dietro l’altro – lenta, barcollante, tagliando il prato in due…
Idea regalo
UN GIORNO PERFETTO PER UCCIDERE di Mario Mazzanti
“Elaji, ma sei sicuro?”
Tutti in paese conoscevano Elaji Demba, e il carabiniere in servizio quella sera non lo aveva mai visto così sconvolto.
“Magari si è fermata da un’amica…”.
“Disparau, scomparsa ti dico! Abbiamo cercato lei dappertutto. Rama ha telefonato a sua amica di classe: questa mattina Ami non era in scuola!”.
“Hai provato sul cellulare?”
“Ami non ha cellulare”.
“Senti Elaji, Ami ha un fidanzatino? Forse…”
“Noo!”, ruggì Elaji sbattendo i pugni sul bancone.
“Lei petit fille, è una bambina! Qualcuno ha preso la mia Ami!!”.
“Va bene, Elaji, stai tranquillo, la troveremo, vedrai…
UNA LUNGA ESTATE CRUDELE di Gazzola Alessia
A prima vista la stanza sembra una prigione e, al di là del condizionamento mentale di sapere che lì dentro c’è una cadavere, ha in sé qualcosa di orribile.
L’ambiente è asciutto e soffocante e ha l’aria di essere incompiuto, perché per terra sono sparsi diversi mattoncini, come se a breve qualcuno dovesse elevare un altro pezzo di parete.
E poi, in un angolo, i resti di qualcuno che, delle due l’una, o qui è morto, o qui è stato nascosto dopo la morte…
NON MI PIACI MA TI AMO di Cecile Bertod
«Vuoi tu, Sandy Price, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Thomas Clark per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?».
Piomba il silenzio tra gli astanti.
Un colpo di tosse inopportuno rimbalza dalle file in fondo.
Tutti gli sguardi sono puntati su di lei e la risposta non sembra poi così scontata.
UN POSTO TRANQUILLO PER UN DELITTO di Barbara Sessini
“Disdire il ristorante, annullare la cerimonia in Comune, cancellare l’ordine delle bomboniere”.
«Marco, vuoi qualcosa mentre aspetti? Un po’ d’acqua?»
«No, grazie Astolfi. Non riesco a mandare giù proprio niente».
Il poliziotto aveva interrotto il flusso dei suoi pensieri. Fare elenchi delle incombenze pratiche che lo aspettavano era l’unica cosa che Marco avesse trovato per non crollare, per non presentarsi dal commissario completamente in lacrime. Aveva già dato spettacolo in aereo, non era riuscito neanche a trattenere i singhiozzi…
LA SECONDA MEZZANOTTE di Antonio Scurati
LA COLLERA DI NAPOLI di Diego Lama
– Ne hanno trovata un’altra – disse Serra inarcando le sopracciglia.
Il commisario rimase di stucco, come se avesse ricevuto uno scappellotto dietro la nuca.
– Un’altra? E quando?
– Questa notte, anzi, questa mattina, alle cinque: un pescatore ha visto il corpo sulla spiaggia.
– Maledetta miseria! – urlò soffiando lontano il fumo del sigaro…
LA VITA PRODIGIOSA DI ISIDORO SIFFLOTON di Enrico Ianniello
Quando ero appena nato, avevo stretto gli occhi, i piccoli pugni blu per la tensione, avevo aperto la bocca e mi ero fatto rosso, come tutti i neonati. Ma non avevo pianto, eh no; avevo urlato, ma non avevo pianto. L’aria era entrata prepotente e senza invito nei polmoni non allenati, e io l’avevo ricacciata indietro con tutta la mia forza, ma non mi ero messo a piangere, non avevo fatto “nguè”. Avevo fatto “prì”. Avevo fischiato…
NEMMENO LE GALLINE di Alessio Mussinelli
“Maledetto uccello”.
Così esordì Guido Arcangeli la mattina del 20 giugno 1938.
Sua moglie Angelina si girò nel letto senza proferir parola e trascinò con sé il lenzuolo. La défaillance del marito non le era parsa una tragedia. Anzi. Per una notte era stato un piacere dormire senza prestarsi agli obblighi matrimoniali.
Guido si diede una grattata alla spala, intarsiata dalle righe del materasso, e infilò un paio di pantaloni e una canottiera.
“Maledetto uccello”, fece ancora uscendo dalla camera…
NON SONO UN ASSASSINO di Francesco Caringella
Incontrai Giovanni il 3 dicembre 2014, alle sette e venti del mattino. Era un mercoledì.
Avevo ricevuto una sua telefonata alle cinque.
L’ultimo trillo era stato lacerante.
Con gli occhi ancora chiusi ero riuscito ad agguantare la cornetta.
Quella conversazione avrebbe cambiato la mia vita.
Giovanni era sì mattiniero, ma non fino al punto di essere in piedi all’alba. Qualcosa doveva aver scombussolato il copione metodico delle sue giornate. Qualcosa
di grave o, comunque, di molto strano…