Testo del canto 18 (XVIII) del Purgatorio di Dante

Virgilio spiega a Dante come la volontà dell’uomo sia importante nello scegliere le giuste passioni. Compaiono poi le anime degli accidiosi, spinte dall’amore a correre lungo la cornice per compensare la pigrizia che in vita dimostrarono nell’amare, e Dante riesce a parlare con l’abate di San Zeno.

Testo del canto 17 (XVII) del Purgatorio di Dante

Uscito dal fumo che avvolge gli iracondi, Dante è rapito da visioni estatiche che gli mostrano celebri esempi di ira punita. I due poeti raggiungono poi la quarta cornice, dove vengono puniti gli accidiosi e Virgilio spiega a Dante la teoria dell’amore diretto male e bene.

Testo del canto 16 (XVI) del Purgatorio di Dante

Terza cornice del Purgatorio destinata ad accogliere gli iracondi: avvolti da un fumo nero, denso ed acre, impenetrabile allo sguardo. Dante e Virgilio incontrano Marco Lombardo e discutono sulla causa della mancanza di valori al mondo: la corruzione della Chiesa di Roma.

Testo del canto 15 (XV) del Purgatorio di Dante

Dante e Virgilio raggiungono la scala che porta alla terza cornice, quella che accoglie gli iracondi. Durante la salita Virgilio spiega a Dante le parole di Guido del Duca e come l’invidia possa essere generata solamente dai beni materiali. Giunti infine in fondo alla scala, Dante ha la visione di due celebri esempi di benevolenza. I due poeti vengono poi raggiunti da un denso fumo che toglie loro la vista.

Testo del canto 14 (XIV) del Purgatorio di Dante

Mentre proseguono lungo la cornice degli invidiosi, due anime chiedono a Dante chi sia. Si tratta di Guido del Duca e Rinieri da Calboli. Il primo inveisce contro le popolazioni che abitano la valle del fiume Arno per poi ricordare gli antichi nobili romagnoli. Proseguendo oltre Dante e Virgilio sentono voci che squarciano l’aria con esempi di invidia punita.

Testo del canto 13 (XIII) del Purgatorio di Dante

Seconda cornice del Purgatorio che accoglie le anime di coloro che in vita furono invidiosi: ricoperti di ruvido cilicio, hanno le palpebre cucite con filo di ferro e sono ricoperti da un mantello del colore della roccia. Il sommo poeta incontra Sapìa.

Testo del canto 12 (XII) del Purgatorio di Dante

Dante e Virgilio oltrepassano la folla dei superbi e Dante, procedendo a testa bassa, osserva le incisioni nel marmo raffiguranti esempi di superbia punita. I due raggiungono infine il passaggio alla seconda cornice ed un Angelo cancella la prima delle sette P incise sul volto del poeta.

Testo del canto 11 (XI) del Purgatorio di Dante

Prima cornice del Purgatorio, lungo la quale si muovono le anime di coloro che furono superbi in vita: sono ora oppressi da un masso e costretti quindi a tenere il viso a terra. Dante incontra Omberto degli Aldobrandeschi, Oderisi da Gubbio, che predice il futuro esilio del poeta, e quindi Provenzano Salvani.

Testo del canto 10 (X) del Purgatorio di Dante

Dante e Virgilio attraversano la porta del Purgatorio e raggiungono la prima cornice, dove Dante si sofferma ad osservare bassorilievi intagliati nel marmo bianco che raffigurano famosi esempi di umiltà. Arrivano infine le anime dei superbi, schiacciati sotto il peso di enormi massi.

Testo del canto 9 (IX) del Purgatorio di Dante

Dante si addormenta sull’erba e sogna di essere rapito da un’aquila. Quando si sveglia, il poeta scopre di essere stato condotto da una donna, Lucia, fino alla porta del purgatorio. L’angelo guardiano incide sette P sulla fronte di Dante e lo fa quindi entrare nel secondo regno dell’oltretomba.