Parafrasi del canto IX del poema Orlando Furioso 1 Che non può far d’un cor ch’abbia suggetto questo crudele e traditore Amore, poi ch’ad Orlando può levar del petto la tanta fe’ che debbe al suo Signore? Già savio e pieno fu d’ogni rispetto, e de la santa Chiesa difensore; or per un vano amor, poco del…
Testo del canto 8 (VIII) del poema Orlando Furioso
1 Oh quante sono incantatrici, oh quanti incantator tra noi, che non si sanno! che con lor arti uomini e donne amanti di sé, cangiando i visi lor, fatto hanno. Non con spirti costretti tali incanti, né con osservazion di stelle fanno; ma con simulazion, menzogne e frodi legano i cor d’indissolubil nodi. 2 Chi…
Testo del canto 7 (VII) del poema Orlando Furioso
Testo del canto 6 (VI) del poema Orlando Furioso
Parafrasi completa del canto VI del poema Orlando Furioso 1 Miser chi mal oprando si confida ch’ognor star debbia il maleficio occulto; che quando ogn’altro taccia, intorno grida l’aria e la terra istessa in ch’è sepulto: e Dio fa spesso che ‘l peccato guida il peccator, poi ch’alcun dì gli ha indulto, che sé medesmo, senza altrui…
Testo del canto 5 (V) del poema Orlando Furioso
Testo del canto 4 (IV) del poema Orlando Furioso
Parafrasi completa del canto IV del poema Orlando Furioso 1 Quantunque il simular sia le più volte ripreso, e dia di mala mente indici, si trova pur in molte cose e molte aver fatti evidenti benefici, e danni e biasmi e morti aver già tolte; che non conversiam sempre con gli amici in questa assai più oscura…
Testo del canto 3 (III) del poema Orlando Furioso
Testo del canto 2 (II) del poema Orlando Furioso
Parafrasi completa del canto II del poema Orlando Furioso 1 Ingiustissimo Amor, perché sì raro corrispondenti fai nostri desiri? onde, perfido, avvien che t’è sì caro il discorde voler ch’in duo cor miri? Gir non mi lasci al facil guado e chiaro, e nel più cieco e maggior fondo tiri: da chi disia il mio amor tu…
Testo del canto 1 (I) del poema Orlando Furioso
Parafrasi completa del canto I del poema Orlando Furioso 1 Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l’ire e i giovenil furori d’Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di…
MALARIA di Giovanni Verga
E’ vi par di toccarla colle mani – come dalla terra grassa che fumi, là, dappertutto, torno torno alle montagne che la chiudono, da Agnone al Mongibello incappucciato di neve – stagnante nella pianura, a guisa dell’afa pesante di luglio. Vi nasce e vi muore il sole di brace, e la luna smorta, e la Puddara, che sembra navigare in un mare che svapori, e gli uccelli e le margherite bianche della primavera, e l’estate arsa, e vi passano in lunghe file nere le anitre nel nuvolo dell’autunno, e il fiume che luccica quasi fosse di metallo, fra le rive larghe e abbandonate, bianche, slabbrate, sparse di ciottoli; e in fondo il lago di Lentini, come uno stagno, colle sponde piatte, senza una barca, senza un albero sulla riva, liscio ed immobile…