Riassunto capitolo 10 del romanzo I Promessi Sposi

Visto il momento di debolezza della figlia, il principe volle sfruttarlo appieno per raggiungere il suo obiettivo. L’uomo ingigantì lo scandalo sollevato dalla lettera e la ragazza, terrorizzata, accettò infine di farsi monaca. Ottenuto il consenso, il padre di Gertrude rimise subito in moto l’inesorabile macchina che porterà la ragazza a vestire l’abito monacale: la ragazza viene riempita di affetto e congratulazioni, il principe organizza subito la visita del vicario che avrebbe dovuto testare la vocazione della futura monaca, pranzi, ricevimenti e passeggiate si succedono uno dopo l’altro senza lasciare il tempo a Gertrude di riflettere sugli avvenimenti e sul consenso dato.
Terrorizzando la figlia con la possibilità che il suo scandalo possa divenire pubblico e suggerendo anche le migliori risposte ed il miglior contegno da tenere, il principe forza Gertrude a percorrere le ultime tappe necessarie per diventare monaca: richiedere ufficialmente alla madre badessa di poter vestire l’abito e confermare al vicario ispettore la propria vocazione. Gertrude diviene monaca.
Gli ultimi giorni passati nella casa paterna tra ricevimenti, feste e passeggiate, saggio di quei piaceri ai quali doveva per sempre rinunciare, si trasformarono in uno strazio per la giovane, che chiese quindi, senza incontrare opposizione alcuna, di entrare il prima possibile nel convento.
Nel chiostro Gertrude non riuscì però ad accettare ed a sottomettersi completamente al suo triste destino. Il suo animo era molto tormentato tra la fede, la rabbia per non essersi saputa opporre, il desiderio di godere delle passioni terrene ed il pentimento per la propria condotta immorale. La monaca aveva in odio tutte le altre suore ed anche le educande che le erano state assegnate, e su di loro vendicava la sua infelice condizione.
Si invaghì anche di un signorotto senza scrupoli, di nome Egidio, che abitava in un palazzo attiguo al cortile che lei aveva il privilegio di poter frequentare. Dopo una prima momentanea tranquillità d’animo, la situazione tornò però poi subito tormentata.
Minacciata un giorno da una sua serva personale, che era stata spinta al limite di sopportazione dai continui maltrattamenti verbali che era costretta a subire, Gertrude arrivò anche a commettere un omicidio. La donna non verrà più ritrovata; era stata uccisa e sepolta nel cortile. Nell’animo della monaca si aggiunge così un altro motivo di tormento.

Le domande che la monaca di Monza fa a Lucia sono a volte molto indiscrete e fanno arrossire la ragazza. Confessata poi alla madre la discussione, Agnese giustifica le parole di Gertrude confidando alla figlia che tutte le persone hanno un po’ del matto, e preannunciandole quindi che non le mancheranno le occasioni per averne conferma.

Lucia ed Agnese avrebbero voluto rimanere nascoste in quel convento, ignorate da ogni persona, c’è però un uomo non molto lontano da Monza, Don Rodrigo, disposto a fare qualunque cosa pur di avere notizie di una di loro.

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