La nascita e l’evoluzione dell’opera. Fin dal titolo l’opera di Umberto Saba richiama il più celebre dei canzonieri italiani, il Rerum Vulgarium Fragmenta di Petrarca, che resta insieme ai Canti di Leopardi costantemente sullo sfondo per il poeta triestino. La prima edizione del Canzoniere fu pubblicata nel 1921, per poi essere più volte ampliata fino all’edizione definitiva, che seguiva le volontà dell’autore, nel 1961 per la casa editrice Einaudi.
La struttura. Nonostante i continui ampliamenti, la struttura del Canzoniere non è lasciata al caso, ma risponde a un intento unitario. Infatti, nella terminologia letteraria, un “canzoniere” non è una semplice raccolta di versi, ma un’organizzazione ragionata di liriche con un filo conduttore che fa sì che ogni singolo componimento sia parte di un tutto. Saba vi lavorò incessantemente fino alla morte per sistemare versi e collegare una sezione all’altra. La sequenza riprende un ordine cronologico che va dalle Poesie dell’adolescenza e giovanili (1900-1907) fino a Sei poesie della vecchiaia (1953-1954), che testimoniano un sotterraneo filo autobiografico, almeno se per autobiografia si intende un percorso della coscienza che scandisce le tappe della propria interiorità. Saba suddivise il libro in tre volumi che inquadrano tre tempi diversi, dalla giovinezza alla vecchiaia.
I temi e le forme liriche. La materia trattata nel libro è varia, come è varia l’esperienza della vita da cui il poeta attinge gli episodi che saranno spunto per le sue poesie. Per questa ragione l’opera assume quasi la forma di un “romanzo” in versi il cui protagonista è l’io del poeta.
Nel primo volume domina l’esperienza della giovinezza, dagli episodi della vita militare all’amore per la moglie Lina, fino alle schermaglie coniugali. Il volume contiene alcune delle sezioni più note, come Trieste e una donna e Casa e campagna, che raccolgono poesie celebri, tra cui A mia moglie, La capra e Città vecchia.
Nel secondo volume prevale un tentativo di autoanalisi: il poeta si interroga sui propri traumi e rilegge il passato alla luce della psicanalisi. Le sezioni più importanti sono non a caso Autobiografia, Il piccolo Berto e Preludio e fughe.
Il terzo volume è quello della vecchiaia e della saggezza. Qui Saba si apre alle figure mitologiche e letterarie (come per esempio il personaggio di Ulisse) che in molti casi sostituiscono l’io del poeta, diventando suoi alter ego. In tal senso la materia autobiografica cede il passo a vicende dal valore universale e il tono prevalente è quello sapienziale e filosofico.
Per quanto riguarda gli schemi metrici adoperati, Saba rimane per lo più fedele ai metri della tradizione, come il sonetto, la canzonetta e la canzone.
Testo, parafrasi e commento delle più importanti poesie:
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