Uscito? Così per tempo? E perché? La signorina Alvina Lander, tanto alta di statura, quanto nel corpo magra; lunga di gambe e le braccia ossute, ciondoloni; l’enorme volume dei capelli ritinti d’un color d’oro scialbo e cascanti su gli orecchi, su la fronte e, in neglette trecce, su la nuca; picchiò con le grosse nocche su un uscio del corridojo in penombra e attese, abbassando le palpebre su i vivi occhietti ceruli mobilissimi.
Per infermità di molti anni era insordita, e per questa cagione potentissima; benché non fosse questa sola. Ce n’erano altre, ciascuna delle quali avrebbe potuto fare più che infelice una donna, non che tutte insieme, com’ella spesso soleva esporre all’avvocato Mario Furri, della cui figliuola Lauretta era da tredici anni governante.
Novelle per un anno
LA SIGNORA FROLA E IL SIGNOR PONZA, SUO GENERO di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Ma insomma, ve lo figurate? c’è da ammattire sul serio tutti quanti a non poter sapere chi tra i due sia il pazzo, se questa signora Frola o questo signor Ponza, suo genero. Cose che càpitano soltanto a Valdana, città disgraziata, calamìta di tutti i forestieri eccentrici!
Pazza lei o pazzo lui; non c’è via di mezzo: uno dei due dev’esser pazzo per forza. Perché si tratta niente meno che di questo… Ma no, è meglio esporre prima con ordine.
IL TRENO HA FISCHIATO di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Farneticava. Principio di febbre cerebrale, avevano detto i medici; e lo ripetevano tutti i compagni d’ufficio, che ritornavano a due, a tre, dall’ospizio, ov’erano stati a visitarlo.
Pareva provassero un gusto particolare a darne l’annunzio coi termini scientifici, appresi or ora dai medici, a qualche collega ritardatario che incontravano per via:
– Frenesia, frenesia.
– Encefalite.
– Infiammazione della membrana.
– Febbre cerebrale.
PENSACI GIACOMINO di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Da tre giorni il professore Agostino Toti non ha in casa quella pace, quel riso, a cui crede ormai di aver diritto.
Ha circa settant’anni, e dir che sia un bel vecchio, non si potrebbe neanche dire: piccoletto, con la testa grossa, calva, senza collo, il torso sproporzionato su due gambettine da uccello… Sì, sì: il professor Toti lo sa bene, e non si fa la minima illusione, perciò, che Maddalena, la bella mogliettina, che non ha ancora ventisei anni, lo possa amare per se stesso.
LUMIE DI SICILIA di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
— Teresina sta qui? Il cameriere, ancora in maniche di camicia, ma già impiccato in un altissimo solino, squadrò da capo a piedi il giovanotto che gli stava davanti sul pianerottolo della scala: campagnolo all’aspetto, col bavero del pastrano ruvido rialzato fin su gli orecchi e le mani paonazze, gronchie dal freddo, che reggevano un…
TUTT’E TRE di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Ballarò venne su strabalzoni dal giardino agitando in aria, invece delle mani, le maniche; perduto come era in un abito smesso del padrone. – Maria Santissima! Maria Santissima! La gente si fermava per via. – Ballarò, che è stato? Non si voltava nemmeno; scansava quanti tentavano pararglisi di fronte, e via di corsa verso il…
L’UOMO SOLO di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Si riunivano all’aperto, ora che la stagione lo permetteva, attorno a un tavolinetto del caffè sotto gli alberi di via Veneto.
Venivano prima i Groa, padre e figlio. E tanta era la loro solitudine che, pur così vicini, parevano l’uno dall’altro lontanissimi. Appena seduti, sprofondavano in un silenzio smemorato, che li allontanava anche da tutto, così che se qualche cosa cadeva loro per caso sotto gli occhi, dovevano strizzare un po’ le palpebre per guardarla. Venivano alla fine insieme gli altri due: Filippo Romelli e Carlo Spina. Il Romelli era vedovo da cinque mesi; lo Spina, scapolo. Mariano Groa era diviso dalla moglie da circa un anno e s’era tenuto con sé l’unico figliuolo, Torellino, già studente di liceo, smilzo, tutto naso, dai lividi occhietti infossati e un po’ loschi.
UNA SFIDA di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Forse Jacob Shwarb non pensava nulla di male. Solo, forse, di far saltare tutto il mondo con la dinamite. Ma sarebbe stato male, certo, far saltare uno solo. Tutto il mondo, con la dinamite, non voleva dire proprio nulla. A ogni buon fine, credeva gli convenisse tener la fronte nascosta sotto un gran ciuffo arruffato di capelli rossastri.
Gran ciuffo. Mani affondate nelle tasche dei calzoni. Operajo disoccupato.
Si ribellò quando, ammesso all’Israel Zion Hospital di Brooklyn per una grave malattia di fegato, fu tosato. Senza più i capelli, ebbe la sensazione che gli fosse quasi svanita la testa. Se la cercò con le mani. Non gli parve più la sua e s’infuriò.
LA VEGLIA di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Marco Mauri, nel bujo della scala avvivato appena da l’incerto barlume che s’insinuava dal corridojo dove aveva lasciato la candela accesa, domandò a un signore che affrettava a salire: – Il medico? Venga, muore! Quegli si arrestò un istante, come per discernere chi l’investiva con quella domanda e con quell’annunzio: – Muore? Il Mauri, singhiozzando…
IL VECCHIO DIO di Luigi Pirandello | Testo e riassunto
Smilzo, un po’ curvo, con un abitino di tela che gli sventolava addosso, l’ombrello aperto sulla spalla e il vecchio panama in mano, il signor Aurelio s’avviava ogni giorno per la sua speciosa villeggiatura.
Un posto aveva scoperto, un posto che non sarebbe venuto in mente a nessuno; e se ne beava tra sì e sì, quando ci pensava, stropicciandosi le manine nervose.
Chi sui monti, chi in riva al mare, chi in campagna: lui, nelle chiese di Roma. Perché no? Non ci si sta forse freschi più che in un bosco? E in santa pace, anche. Nei boschi, gli alberi; qui, le colonne delle navate; lì, all’ombra delle frondi; qui, all’ombra del Signore.