No, no, come rassegnarmi? E perché? Se avessi qualche dovere verso altri, forse sì. Ma non ne ho! E allora perché?
Stammi a sentire. Tu non puoi darmi torto. Nessuno, ragionando così in astratto, può darmi torto. Quello che sento io, senti anche tu, e sentono tutti.
Perché avete tanta paura di svegliarvi la notte? Perché per voi la forza alle ragioni della vita viene dalla luce del giorno. Dalle illusioni della luce.
Il bujo, il silenzio, vi atterriscono. E accendete la candela. Ma vi par triste, eh? triste quella luce di candela. Perché non è quella la luce che ci vuole per voi. Il sole! il sole! Chiedete angosciosamente il sole, voialtri! Perché le illusioni non sorgono più spontanee con una luce artificiale, procacciata da voi stessi con mano tremante…
Autori emergenti
LUCE di Giovanni Leone
Estate o inverno non fa nessuna differenza per Maria Luce. È sempre lì, seduta fuori dal basso, sotto la piccola tettoia in plexiglass. I suoi occhi neri vagabondano nel vicolo, alla ricerca di una scintilla, una briciola di ragione per ritornare nella tribù dei normali. Riccioli corvini incorniciano un viso candido, di un biancore altero che solo la città matrigna sa partorire. Il calendario segna otto anni, ma da cinque la bambina ha smesso di crescere e di parlare. Le mani non sono più capaci di afferrare un giocattolo o una posata. E i pensieri non cullano sogni o desideri…
E LA MENTE VA di Andrea Vanni
Docente di italiano al Liceo Scientifico di Cagliari, il prof. Pino Sanna, non più giovane , corporatura minuta, vestito doppiopetto elegante, camicia bianca e cravatta, sembra una figura uscita da altri tempi. Conversando con me “Andrea” mi ha detto “io sono professore d’italiano e tu sapessi com’è difficile oggi esserlo fra ragazzi di quindici anni a cui non interessa nulla né dell’italiano, né della scuola in genere. Va a far capir loro che Dante è il più geniale scrittore di tutti i tempi, che la Divina Commedia il più grande trattato filosofico mai scritto! Non è più possibile insegnare!”…
UMANI? di Alessandro Dalla Lana
MUTAZIONE di Tomas Horne
Quello che sto per raccontare è la situazione più strana che abbia mai vissuto in tutta la vita.
Ho usato apposta l’aggettivo “strana” perché non saprei come altro definirla: non capisco esattamente cosa sia accaduto, non so perché successo e soprattutto, ancora adesso, non sono certa di niente riguardo a quella sera…
UNA MATTINA di Mario Menditto
Fa sempre uno strano effetto svegliarsi la mattina presto.
Presto nel senso di prima.
Prima dell’orario che si fissa sulla sveglia.
Si fissa un orario la sera, prima di mettersi a letto, con l’idea che quello sia l’orario giusto da cui partire, dal quale iniziare la giornata, per avere il tempo di fare tutte quelle cose che già sai di dover fare il giorno seguente…
COME IL SOLE DOPO LA TEMPESTA di Erica Brusco
Ricordo ancora quando il sole è finalmente entrato nella mia vita. Sono passati otto anni ma ricordo ogni singolo istante come se il mio cuore avesse scattato delle istantanee per poi imprimerle nell’album della mia mente.
Era l’afosa estate di un anno molto travagliato, trascorso tra gli sbalzi di gioia e di dolore; ero come a bordo di una nave immersa nel mare mosso: la nascita, infatti, della prima nipotina, motivo d’infinita felicità all’interno della famiglia, era stata seguita, dopo soli due mesi, dalla morte della mia cara nonna materna…
LA VEDOVA di Giacomo Coniglione
In quella chiesa lugubre e inondata di sì tanto incenso tutti piangono.
Perfino il parroco, un omino in gonnella che non disdegna la compagnia dei maschietti- in paesi tutti si dicono di saperlo da tempo-, benché aduso ai sermoni e alle parabole della vita, più volte, durante l’omelia, ha dovuto trattenere la commozione.
Ed anche io piango e sento che devo piangere più di tutti perché sono la moglie di Aldo Sinatra, l’uomo per cui tutto il paese si è raccolto in silenzio per celebrarne il funerale e venerarne la memoria…
UNA GRADITA SORPRESA di Andrea Arrigo Landi
Erano giorni afosi e umidi, fra la fine di agosto e l’inizio di settembre di una decina d’anni fà, tornavamo da un giro di pochi giorni fra i castelli della Baviera e la Romantic Strasse con meta finale a Rothenburg ob der Tauber, straordinario villaggio ricostruito pietra su pietra dopo la seconda guerra mondiale…
CAMERA NUMERO 2 di Giuliana Borghesani
Aveva mangiato troppo, i canederli che nuotavano nel brodo, lo stinco di maiale arrostito al forno alla perfezione e la torta di mele… stupenda, ne aveva ingoiato due fette e si era trattenuto solo perché non voleva esagerare. Era appena salito in una delle poche camere che quel ristorante metteva a disposizione per gli ospiti che desideravano prolungare la permanenza fino alla mattina seguente, o, per meglio dire, fino alla colazione della mattina dopo, quando miele profumato e burro ricavato da latte di montagna, quando il pane ancora caldo e la panna fresca avrebbero fatto da prelibato corollario alla semplice tazza di caffè…