IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO di Italo Calvino

Il sentiero dei nidi di ragnoTitolo: Il sentiero dei nidi di ragno
Autore: Italo Calvino
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In breve:
Per arrivare fino in fondo al vicolo, i raggi del sole devono scendere diritti rasente le pareti fredde, tenute discoste a forza d’arcate che traversano la striscia di cielo azzurro carico.
Scendono diritti, i raggi del sole, giù per le finestre messe qua e là in disordine sui muri, e cespi di basilico e di origano piantati dentro pentole ai davanzali, e sottovesti stese appese a corde; fin giù al selciato, fatto a gradini e a ciottoli, con una cunetta in mezzo per l’orina dei muli.
Basta un grido di Pin, un grido per incominciare una canzone, a naso all’aria sulla soglia della bottega, o un grido cacciato prima che la mano di Pietromagro il ciabattino gli sia scesa tra capo e collo per picchiarlo, perché dai davanzali nasca un’eco di richiami e d’insulti.
– Pin! Già a quest’ora cominci ad angosciarci! Cantacene un po’ una, Pin! Pin, meschinetto, cosa ti fanno? Pin, muso di macacco! Ti si seccasse la voce in gola, una volta! Tu e quel rubagalline del tuo padrone! Tu e quel materasso di tua sorella!
Ma già Pin è in mezzo al carrugio, con le mani nelle tasche della giacca troppo da uomo per lui, che li guarda in faccia uno per uno senza ridere:
– Di’ Celestino, sta’ un po’ zitto, bel vestito nuovo che hai. E-di’, quel furto di stoffa ai Moli Nuovi, poi, non si sa ancora chi sia stato? Be’, che c’entra. Ciao Carolina, meno male quella volta. Si, quella volta meno male tuo marito che non ha guardato sotto il letto. Anche tu, Pasca, m’han detto che è successo proprio al tuo paese. Sì, che Garibaldi ci ha portato il sapone e i tuoi paesani se lo son mangiato. Mangiasapone, Pasca, mondoboia, lo sapete quanto costa il sapone?
Pin ha una voce rauca da bambino vecchio: dice ogni battuta a bassa voce, serio, poi tutt’a un tratto sbotta in una risata in i che sembra un fischio e le lentiggini rosse e nere gli si affollano intorno agli occhi come un volo di vespe.

L’esordio neorealista. Nel 1947, anno di pubblicazione del Sentiero dei nidi di ragno, Italo Calvino collaborava già con la Einaudi e aveva già conosciuto Cesare Pavese, all’epoca dirigente della casa editrice. È in quel clima culturale e in un’Italia che si apriva all’esperienza neorealista sia al cinema sia in letteratura che matura il romanzo di Calvino. L’autore che si laureò in quello stesso anno a Torino aveva vissuto in prima persona l’esperienza della lotta partigiana, tuttavia nel suo romanzo non ci sono concessioni a una componente lirica, tantomeno a un quadro celebrativo di quegli anni: Il sentiero dei nidi di ragno mostra la lotta partigiana da un punto di vista insolito, quello di un bambino cresciuto abbastanza in fretta per aggregarsi a una formazione partigiana, ma nello stesso tempo ancora troppo giovane per vivere l’esperienza della guerra con la consapevolezza di un adulto. In questo modo Calvino si pone al riparo da una deriva retorica e riesce a guardare alla storia con sguardo non ideologico.

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