Un cavaliere rumeno riconosce nelle insegne di Ruggiero (un unicorno e non la solita aquila) quelle del cavaliere misterioso che aveva messo in fuga l’esercito imperiale il giorno prima, ed avvisa quindi subito della sua presenza Ungiardo, fedelissimo di Costantino. Il cavaliere viene così fatto prigioniero durante la notte.
L’imperatore Costantino viene a sapere della cattura ed esulta per la vittoria contro i bulgari, sapendo che senza l’aiuto del cavaliere nulla potranno ora contro il suo esercito. Anche il figlio Leone si rallegra per l’avvenimento, non tanto perché Belgrado può ora essere riconquistata facilmente, quanto perché spera di farsi amico il valoroso guerriero.
La crudele Teodora invece, sorella dell’imperatore, esulta per l’avvenimento in quanto vede la possibilità di vendicare la morte del figlio, ucciso dal guerriero subito all’inizio della battaglia del giorno prima. Dopo numerose preghiere, la donna ottiene da Costantino il possesso del prigioniero. Ruggiero viene così incatenato in una torre in attesa che la sua crudele carceriera decida come farlo morire.
Nel frattempo in Francia re Carlo, tramite un bando pubblico, annuncia a tutti la decisione, come richiesto da Bradamante, di non lasciare maritare la donna a nessun cavaliere che non sia in grado di mostrarsi superiore a lei in duello. Amone e Beatrice non possono non rispettare la volontà del loro re e fanno così nuovamente ritorno a Parigi.
Bradamante scopre che il suo amato ha abbandonato la corte di Carlo Magno e teme quindi che si sia allontanato con l’intenzione di dimenticarla, magari trovando un’altra donna da amare. Il più delle volte la donna però si rimprovera per non aver avuto fiducia in Ruggiero e si pente di essere stata gelosia, ed anche di aver sospettato di lui. Bradamante invoca il ritorno dell’amato cavaliere, sapendo che basterà la sua sola vista per spegnere in lei ogni timore e dare nuova forza alla sua speranza.
Leone viene a sapere che il cavaliere misterioso è tenuto prigioniero dalla crudele zia Teodora e, mosso dal profondo amore che nutre per il suo sovrumano valore, decide quindi di fare tutto il possibile per salvargli la vita.
Il giovane, insieme ad un suo fedele compagno, si fa condurre in segreto dal custode della torre nella prigione del cavaliere, ed appena dentro uccide l’uomo. Viene quindi aperta la cella in cui è tenuto il prigioniero ed il figlio dell’imperatore vi entra.
Leone abbraccia Ruggiero, gli dice che l’ammirazione che nutre per la sua grande virtù l’ha spinto a mettere a rischio la propria vita per poter salvare la sua, e quindi lo libera. Il cavaliere da parte sua ringrazia Leone e si dice disposto a restituirgli il favore in qualunque condizione.
Ruggiero viene messo in salvo nella dimora del figlio dell’imperatore. Il giorno dopo, visto il fatto, vengono fatte molte ipotesi riguardo alla sparizione del prigioniero, nessuno osa però neanche ipotizzare che sia stata organizzata da Leone.
Giunge intanto anche in Bulgaria la notizia del bando emesso da re Carlo. Leone, conoscendo i propri limiti, capisce di non poter ottenere la donna, decide così di chiedere al cavaliere misterioso di partecipare al torneo al suo posto, sotto mentite spoglie. Il cavaliere non può che accettare l’incarico, tanto si sente in debito con il giovane.
Ruggiero è disperato, sa che andrà incontro alla sua morte: per l’angoscia di vedere la sua amata tra le braccia di un altro uomo o altrimenti per propria mano. Non può però rifiutare l’incarico e nemmeno pensare di non condurlo a termine con una vittoria.
Leone restituisce il destriero e le armi a Ruggiero e si incammina quindi verso Parigi insieme al cavaliere e ad un piccolo seguito.
Il giovane fa allestire il proprio accampamento al di fuori della città e subito annuncia al re la sua intenzione di combattere per ottenere in moglie Bradamante. Il duello viene fissato per il giorno seguente.
Ruggiero, per non essere riconosciuto, si presenta al combattimento completamente nascosto dall’armatura, senza il proprio cavallo Frontino e con una spada al fianco che non è la sua Balisarda. Il cavaliere toglie perfino tutto il filo alla spada così da renderla completamente inoffensiva. Ruggiero si mette infine indosso la sopraveste di Leone e decora anche il proprio scudo con le sue insegne, così da essere scambiato per il figlio dell’imperatore.
Dall’altro lato Bradamante si presente con tutt’altri intenti, affila la propria spada e vuole solo poterla affondare nella carne del suo avversario.
Viene dato il via al combattimento e Bradamante subito assale l’avversario, credendolo Leone e non certo Ruggiero. La donna tempesta di colpi il cavaliere ma non può nulla contro la sua armatura invulnerabile, appartenuta in precedenza ad Ettore. Ruggiero pensa invece solo a difendersi, cercando di ferirla il meno possibile.
La giornata sta ormai per volgere al termine e Bradamante perde ogni speranza di riuscire a sconfiggere il cavaliere avversario, così da poterne rifiutare la proposta di matrimonio. Svanisce la speranza ed aumenta allo stesso tempo l’ira e la forza dei colpi portati a segno, ma giunge infine la sera ed il combattimento viene interrotto.
Leone ha ottenuto Bradamante in sposa.
Ruggiero non si toglie l’elmo e torna subito all’accampamento del figlio di Costantino. Leone lo abbraccia e bacia e gli promette eterna riconoscenza. Il cavaliere soffre però d’amore e non riesce a trattenersi troppo; riprende subito le proprie armi, sale in sella al suo Frontino e si lascia condurre dal cavallo ovunque questo lo voglia.
Ruggiero passa tutta la notte piangendo e vede la morte come unica cura per il suo dolore. Il cavaliere capisce di essere unica causa del proprio male e per questo sa che per vendicarsi deve prendersela solo contro sé stesso. Ma soprattutto non vuole lasciare senza vendetta l’amata Bradamante, alla quale ha arrecato un eguale danno.
La mattina seguente Ruggiero giunge in un luogo selvaggio ed isolato, e lo reputa adatto come luogo per la sua morte segreta. Il cavaliere ringrazia Frontino, lo lascia libero e si inoltra poi a piedi nel fitto bosco con l’intenzione di lasciarsi morire.
Tornando a Parigi, Bradamante sa di non potersi opporre al matrimonio con Leone, si dispera ed è decisa anche lei a togliersi la vita, se ogni altro tentativo di liberarsi dal vincolo dovesse fallire.
La donna si stupisce del fatto che il suo amato Ruggiero non sia stato informato del bando e non sia quindi subito corso a Parigi per sfidarla. Teme così che l’amato sia stato fatto prigioniero, magari dallo stesso Leone con l’obiettivo di eliminare ogni possibile rivale.
Il mattino dopo Marfisa si presenta di fronte a Carlo dicendo di non poter tollerare che a suo fratello Ruggiero venga tolta la sposa, e dichiara quindi di essere pronta a sostenere con la spada la sua causa. La donna si dice anche disposta a impugnare la spada contro Bradamante, dovesse questa negare di essersi già promessa al cavaliere. Il re fa subito chiamare Bradamante e lei non nega né conferma le parole di Marfisa, facendo quindi facilmente intendere che la promessa fosse vera.
Orlando e Rinaldo si felicitano per la muta confessione della donna, perché sanno che ogni impegno preso con Leone non ha più alcun valore. Amone vuole però sapere se la promessa era stata fatto prima o dopo che il cavaliere pagano aveva ricevuto il battesimo, nel primo caso, dice, non ha in pratica alcun valore.
Inizia una contesa verbale che in breve tempo impegna tutta la Francia.
Marfisa propone infine di lasciare che la questione venga decisa dal duello tra Leone e Ruggiero. Il figlio dell’imperatore accetta subito la proposta, credendo che il suo valoroso cavaliere non avrebbe avuto alcuna difficoltà a sconfiggere anche quel Ruggiero. Leone non sa però che il suo cavaliere e Ruggiero sono la stessa persona, e nemmeno che l’uomo si è allontanato molto da Parigi ed non è quindi reperibile.
Il giovane manda a cercare il cavaliere in ogni luogo ed infine parte egli stesso con l’intenzione di ritrovarlo.
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