La struttura. Come si intuisce dal titolo, le Novelle per un anno rispondevano all’intento ambizioso di scrivere 365 novelle, una per ogni giorno dell’anno. Il progetto iniziale si rifaceva quindi alla grande tradizione novellistica, che affonda le radici nelle Mille e una notte e nel Decameron: in comune con i due capolavori del passato, negli intenti di Pirandello il racconto viene inteso come un rituale che si ripete giorno dopo giorno e scandisce il ritmo delle giornate. L’idea era quella di raccogliere le novelle in 24 volumi, altro numero simbolico della tradizione letteraria occidentale, giacché di 24 libri erano costituiti i due grandi poemi epici dell’antichità, l’Iliade e l’Odissea. I crescenti impegni di Pirandello in ambito teatrale tuttavia incisero sul progetto iniziale, al punto che l’autore siciliano riuscì a completare solo 15 volumi, all’interno dei quali comparivano novelle già scritte negli anni 1894-1919 accanto ad altre nuove. È singolare come Pirandello avesse attinto dai suoi libri precedenti, rimaneggiando perfino i suoi testi poetici al fine di trarne novelle: talvolta l’autore riprendeva vecchie novelle e ne cambiava solo il titolo, altre volte le sottoponeva a vere e proprie riscritture. In ogni caso il risultato è un lavoro piuttosto composito, di cui è difficile scorgere un’omogeneità; del resto Pirandello non aveva concepito un libro a cornice, a differenza dei due precedenti illustri della tradizione novellistica, quindi il libro si configura come una raccolta di novelle a cui manca un impianto di base che desse unitarietà all’opera. L’autore avrebbe agito in tal senso per scoraggiare volutamente qualsiasi tentativo di classificazione e ricerca di simmetria tra le parti: ne viene fuori un’opera che diventa lo specchio stesso del caos, coerentemente con la visione del mondo di Pirandello.
L’adattamento teatrale e l’evoluzione del personaggio. Va ricordato che la recente letteratura italiana vantava un’importante produzione nell’ambito della novellistica, e due tra gli autori più illustri erano siciliani come Pirandello: Giovanni Verga e Luigi Capuana. Proprio come era accaduto in precedenza a Verga, Pirandello ha adattato alcune delle proprie novelle per il teatro, tra cui Pensaci, Giacomino!, La giara, La patente, La morte addosso (divenuta celebre a teatro come L’uomo dal fiore in bocca), da altre invece ha preso in prestito personaggi o spunti. Questo continuo flusso di materiale da un libro a un altro e da un genere letterario all’altro sottende una febbrile ricerca di spazi nuovi, soprattutto per quel che riguarda l’evoluzione dei personaggi: è come se Pirandello volesse “liberare” sempre di più i protagonisti delle sue novelle, fino a dar loro una compiutezza maggiore che l’angusto spazio di un racconto non poteva offrire. La continua trasformazione/evoluzione dei personaggi, il loro continuo passaggio di stato che li rende via via più “autonomi” (si pensi alla geniale innovazione, in ambito teatrale, dei Sei personaggi in cerca d’autore) rientrano a pieno titolo nella dicotomia vita-forma che caratterizza l’intera opera dell’autore agrigentino: Pirandello prova in un certo senso a sottrarre il personaggio – spesso un inetto o un anti-eroe ai margini della società – al ruolo cristallizzato che le istituzioni gli hanno cucito addosso.
Il grigiore dell’esistenza e l’evento epifanico. Nel caso delle novelle, che raccolgono la casistica più varia e originale di personaggi bizzarri, i protagonisti, appartenenti per lo più al mondo siciliano, si confrontano con una società alienante, che finisce per schiacciarli a causa della sua monotonia e del suo grigiore. All’improvviso, però, un futile evento innesca un processo conoscitivo: come un’epifania, quell’evento fa sì che il personaggio riconosca la sua condizione straniante e lo spinge alla ribellione o all’evasione. La ribellione conduce a un eccesso di fantasia o alla pazzia, comporta, insomma, delle pulsioni distruttive che allontanano definitivamente il personaggio dalla società e lo rendono una figura grottesca e caricaturale. Il processo conoscitivo e la conseguente ribellione alla maschera/identità che le istituzioni e la società gli impongono, danno modo ai personaggi di arrovellarsi intorno al problema della loro esistenza fittizia e del loro ruolo nella vita, smascherandone l’inganno. Questo offre a Pirandello l’opportunità di dar sfogo a tutta la sua vocazione alla riflessione, atteggiamento che rende le sue novelle (nonché i suoi romanzi) delle storie a tesi, in cui c’è sempre un punto di vista o una verità da dimostrare.
Acqua amara Acqua e lì Al valor civile Alberi cittadini Alla zappa! Amicissimi Benedizione Berecche e la guerra Candelora Canta l’epistola Capannetta C’è qualcuno che ride Certi obblighi Chi fu? Chi la paga Ciàula scopre la luna Cinci Colloqui coi personaggi Come gemelle Con altri occhi Concorso per referendario al consiglio di stato Creditor galante Da sé Dal naso al cielo Di guardia Di sera un geranio Dialoghi tra il gran me e il piccolo me Difesa del mèola Disdetta Disdetta (cont. e fine) Distrazione Donna Mimma Dono della vergine maria Due letti a due E due! Effetti di un sogno interrotto Felicità Filo d’aria Formalità Fortuna di esser cavallo Frammento di cronaca di marco leccio.. Fuga Fuoco alla paglia Gioventù Guardando una stampa I due compari I due giganti I fortunati I galletti del bottajo I muricciuoli, un fico, un uccellino I nostri ricordi I pensionati della memoria I piedi sull’erba I tre pensieri della sbiobbina Ignare Il «fumo» Il «no» di Anna Il bottone della palandrana Il buon cuore Il capretto nero Il chiodo il coppo Il corvo di Mizzaro Il dovere del medico Il figlio cambiato Il gatto, un cardellino e le stelle Il giardinetto lassù Il guardaroba dell’eloquenza Il libretto rosso Il lume dell’altra casa Il marito di mia moglie Il nido Il pipistrello Il professor terremoto Il signore della nave Il sonno del vecchio Il tabernacolo Il treno ha fischiato Il vecchio dio Il ventaglino Il viaggio Il vitalizio In corpore vili In silenzio Incontro (novella) Ieri e oggi L’amica delle mogli L’ombrello L’onda L’uccello impagliato La balia La berretta di padova La buon’anima La camera in attesa La carriola La casa del granella La casa dell’agonia La cassa riposta La cattura La corona La disdetta di pitagora La distruzione dell’uomo La fede La fedeltà del cane La giara La lega disciolta La levata del sole La liberazione del re La madonnina La maestrina boccarmè La mano del malato povero La maschera dimenticata La messa di quest’anno La morta e la viva La morte addosso La mosca La patente La paura La paura del sonno La prova La rallegrata La realtà del sogno La ricca |
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