Titolo: Le leggi del nostro Amore
Autore: Valentina Canale Parola
Genere: Romanzo rosa
Editore: Lettere Animate
Pagine: 228
In breve:
Ho sempre amato la giustizia: già da bambina, infatti, mi vedevo proiettata in uno studio legale di gran fama, agli ultimi piani di un vistoso grattacielo vetrato.
All’età di sei anni, mentre tutte le mie coetanee seguivano serie interminabili di cartoni animati, io avevo appuntamento fisso con un particolare programma in cui erano svolte diverse cause giudiziarie: guardavo con gusto i battibecchi tra i due contendenti che, con sorrisini alternati e insignificanti battutine, cercavano di accaparrarsi la simpatia del pubblico come se fossero gli spettatori a decretare la sentenza al posto del giudice. Crescevo e mentre le ragazzine seguivano le vicende amorose di viziati divi hollywoodiani, io ero ossessionata da un telefilm in cui una giovane donna, da poco diventata avvocato, alternava le intense giornate passate in un’aula di tribunale all’amore frastornato con una sua vecchia fiamma: ovviamente, non ero interessata molto alla sua storia d’amore anzi, non m’interessava proprio.
Il libro:
Ashley Carter, una ragazza italiana di origini statunitensi, non ha mai avuto grilli per la testa. Appassionata di processi, già da bambina sapeva che il suo futuro sarebbe stato diventare un noto avvocato. Tutta la sua vita è stata dedicata alla sua ambizione, senza lasciare spazio alcuno a distrazioni e soprattutto all’amore. Subito dopo essersi laureata la protagonista vola nel suo paese d’origine per iniziare a lavorare nel prestigioso studio legale di Anthony Burke, un vecchio amico di famiglia, che la accoglie a casa sua. Immediatamente Ashley cattura l’attenzione di Eric Burke, figlio di Anthony, un ragazzo bellissimo e super premuroso che la mette in guardia dal vice direttore dello studio legale, Robert Parker. Voci dicono che sia un tipo poco raccomandabile, con amicizie pericolose. Ashley, intrigata da quella persona così misteriosa, non può però proprio fare a meno di farne la conoscenza. È odio a prima vista: Robert non sopporta la nuova arrivata, la vede come una privilegiata, un raccomandata, e teme quindi che lei possa soffiargli la posizione lavorativa raggiunta dopo anni di sacrifici. Stretta tra un soffocante spasimante e un tenebroso e quanto dispettoso vice direttore, Ashley non si aspetta proprio che le cose possano andare peggio… fino a quando lei e Robert saranno costretti a collaborare sullo stesso caso.
Come dice il sottotitolo del sito, siamo pazzi per i buoni libri… con la tendenza a diventare però furiosi quando vengono messi in vendita libri che non sembrano proprio essere stati mai revisionati.
Come tutti voi, noi paghiamo per acquistare i libri che recensiamo. Non si fanno marchette. Non si tratta ovviamente di una spesa eccessiva, ma dispiace molto quando questa spesa non eccessiva potrebbe essere sostenuta da altre persone. Da più persone. Non è assolutamente corretto.
Un libro andrebbe messo in vendita solo dopo essere stato letto da un buon numero di persone, così da raccogliere i primi commenti e tutte le dovute osservazioni. A maggior ragione se si tratta di un libro scritto da uno scrittore per passione, un aspirante scrittore emergente. Il nostro miglior consiglio per chi si affaccia per la prima volta al monto della scrittura è pertanto: le prime pubblicazioni devo essere assolutamente gratuite, così da raggiungere il maggior numero di persone. Mettere in vendita il libro sarà il passaggio successivo. Perché avere fretta? Il risultato della fretta può essere solo controproducente. Ci si può giocare tutte le possibilità mettendo in vendita una bozza di romanzo che può non riflette le vere capacità di chi l’ha scritto (“..so fare di meglio..”). Può quindi anche capitare che passi per le mani di un sito dedicato alla letteratura e rischia così di essere recensito quando è ancora un bozza! L’abbiamo pagato? …lo recensiamo!
Ora, tornando a Le leggi del nostro Amore, siamo disposti a riconoscere che nasce su una storia comunque interessante ed è anche complessivamente piacevole da leggere. Ma questo non può proprio bastare. È innegabile che il romanzo è stato sviluppato davvero con poco cura.
Parecchi errori di ortografia. Molte imprecisioni. Moltissime incongruenze spazio temporali: di fatto il tutto avviene in una settimana, ma la logica presupporrebbe ci sia di mezzo almeno, ma almeno, un mese.
Molte le situazioni davvero inverosimili: tra quelle che ci sono rimaste particolarmente impresse la scelta della protagonista di non prendere l’ascensore ma le scale, giusto per sgranchirsi le gambe, per scendere dall’OTTANTUNESIMO piano di un grattacielo. Per carità, si può anche fare. Ma se decidi di farlo in pausa pranzo considera almeno il rischio che non appena arrivata al piano terra, se mai arriverai, ti toccherà prendere subito l’ascensore per ritornare in ufficio in tempo, senza aver mangiato nulla.
Non averlo finito non ci ha permesso di toglierci un dubbio: tutte le parole che contengono il nome Eric hanno la E maiuscola (amEricani, sfErico..). Non sapremo mai se è voluto o se è frutto di un “cerca e sostituisci” per mettere la maiuscola mancante al nome di uno dei personaggi, Eric appunto.
Insomma, un libro che non consigliamo… per lo meno non a pagamento!