Titolo: Candore
Autore: Mario Desiati
Genere: Romanzo
Pagine: 232
Editore: Einaudi
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In breve:
Le amavo tutte. Cominciai guardando le eroine della Golden Age, che non prendevano neanche un caffe senza tenere addosso pizzi, veli e corpetti. Mi crogiolavo nei dettagli, gli anelli alle mani, la tensione di una caviglia sui tacchi alti, la grana del nylon in una calza scesa. Di un film porno amavo la contrattazione che precedeva l’incontro («Te la senti, ragazza? Ma sai quanti sono?»), l’improbabile seduzione a cui sarebbe seguito il sesso. Al momento della penetrazione ero già andato via.
Erano gli anni delle riviste porno (le fotografie su carta lucida ispirata ai fotoromanzi della Lancio), i cinema a luci rosse rappresentavano il mio passatempo preferito. La prima volta ci ero andato con dei commilitoni il pomeriggio della visita di leva, in un paese vicino a Lecce. Per qualche tempo li avevo idealizzati, dopo che mi ero accontentato dei disegni in bianco e nero della Edifumetto: Sukia, la Scopona, il Tromba e Odissea (una serie ispirata al viaggio omerico). Il disegno non bastava più, il cinema era la nuova frontiera, femmine e maschi in carne e cellulosa, ma soprattutto a colori. Qualcuno era riuscito a entrare a Caprarica, a Maglie, a Copertino, e non aveva ancora compiuto diciotto anni. Anche se ero diventato maggiorenne, parlavo il più possibile in dialetto per apparire più adulto, soprattutto a me stesso.
Entrando si respirava odore di fumo stantio e velluto sudicio. Non c’erano locandine, però un cartello recitava: SOLO ADULTI. Era lo stesso font dei manifesti elettorali, il nero graffiato sullo sfondo rosso acceso, molto più allusivo delle foto oscene di altri cinema vietati ai minori.
…
La prima immagine che vidi proiettata fu quella di una donna coi bigodini davanti a uno specchio; un uomo anziano le sedeva accanto. Nessuno in sala stava ascoltando le parole dei due, tranne me. Ero rapito da quel dialogo inverosimile. Il regista aveva appena enunciato una sconcertante verità: non ci si fa belli per amare, ma per farsi desiderare.
Il film, scoprii dopo, si chiamava Starbangers 5, la pellicola perfetta per dare forma a quella che sarebbe stata la mia passione negli anni a venire. Mentre i miei compagni avevano già perso la pazienza, dentro di me montava l’adrenalina che precede l’eccitazione. Samantha Strong non era più con i bigodini e spaurita davanti a un regista lumacone che le spiegava cosa fare, adesso incedeva in décolleté, collana di perle, guanti neri e una pelliccia di volpe; ad attenderla, ai piedi di una scalinata, un uomo a torso nudo (bretelle nere e muscoli di pietra) con la mano tesa.
“ Toglile la pelliccia! “ urlò un tizio. La voce fu sommersa immediatamente dalle risate. In un cinema normale ci sarebbe stata la sommossa dei «ssshh, silenzio!», invece un improvviso terremoto agitò i sedili della platea, qualcuno stava correndo goffamente verso una porticina che si apriva tra i pilastri laterali della galleria. Filtrava una luce lattiginosa. Anche i miei compagni si alzarono e corsero ad appostarsi in fila dietro l’uscio illuminato.
Io non mi mossi. Ero rapito dall’incedere di Samantha Strong, i lunghi vaporosi capelli biondi, gli occhi felini incorniciati dal make-up. Il fusto la stava accompagnando in un’altra stanza, dove undici uomini vestiti allo stesso modo, bretelle e pantaloni neri, erano in attesa. Samantha fece cadere la pelliccia, assecondando l’urlo belluino della sala, e si piegò su uno degli uomini seduto in poltrona. Fu come un lampo abbagliante. Gli altri maschi l’accerchiarono, lei li teneva a bada con un solo gesto, le sue dita sprigionavano un potere magnetico e alieno. I suoi capelli coprivano la faccia dell’uomo che avrebbe avuto l’onore di baciarla per primo. Le teste divennero due, tre, quattro… sentivo odore di ormoni, percepivo l’essenza del suo profumo, argan, mughetto, alloro…
Il libro:
Martino Bux è un diciottenne in libera uscita durante la visita di leva quando scopre che i sogni possono diventare realtà. Le donne irraggiungibili sono lì davanti ai suoi occhi in un cinema a luci rosse, può guardarle senza essere visto, può goderne senza dover rendere conto a nessuno. Ma ben presto per Martino la pornografia diviene un’ossessione.
Invece di frequentare l’università, si perde bighellonando nei locali più equivoci della capitale. E soprattutto perde Fabiana, esasperata dalla sua inconcludenza, dalla sua pervicace inadeguatezza alla vita adulta. Fabiana studia per diventare medico, mentre per Martino quel suo camice bianco è soprattutto un dettaglio che accende le fantasie erotiche.
Le donne in carne e ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono via via consistenza e verità. Si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici hard, lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualità esplicita, si affida a chiunque possa concedergli un attimo di felicità del corpo. Attraversa così un trentennio di storia del porno, passando per i giornaletti, i film di Rocco Siffredi, i locali di striptease, e poi internet e i privè, fino ad arrivare a oggi. Sullo sfondo, la città di Roma e l’Italia, fatta di cialtroneria, finta opulenza, in continua oscillazione tra bigottismo e trasgressione, moralismo e voyeurismo.
In questa danza del vizio, Martino si ritrova a guardare e non toccare, è un bambino che guarda gli altri giocare a pallone senza riuscire a buttarsi nella mischia. L’ultimo dei romantici: il suo sogno erotico è una diva del porno bianca splendente in abito da sposa, il suo immaginario è popolato di reggicalze e corsetti, e già durante i titoli di testa di un film hard è in preda a stordimento e batticuore.
Mario Desiati ha scritto un romanzo pudico e divertente, a tratti commovente, sulla fascinazione del proibito, sull’industria del desiderio e sulle debolezze di tutti gli uomini.
Privo di moralismo e morbosità, Candore è un viaggio ironico e avventuroso nel mondo della pornografia. Il romanzo sul desiderio e sulla trasgressione che non era ancora stato scritto. Ma soprattutto il romanzo di chi almeno per un giorno ha desiderato essere estremo, perverso, senza avere la forza di andare fino in fondo.
Assolutamente consigliato!