UN POSTO TRANQUILLO PER UN DELITTO di Barbara Sessini

Un posto tranquillo per un delittoTitolo: Un posto tranquillo per un delitto
Autore: Barbara Sessini
Genere: Thriller
Pagine: 287
Editore: Newton Compton editori
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In breve:
“Disdire il ristorante, annullare la cerimonia in Comune, cancellare l’ordine delle bomboniere”.
«Marco, vuoi qualcosa mentre aspetti? Un po’ d’acqua?»
«No, grazie Astolfi. Non riesco a mandare giù proprio niente».
Il poliziotto aveva interrotto il flusso dei suoi pensieri. Fare elenchi delle incombenze pratiche che lo aspettavano era l’unica cosa che Marco avesse trovato per non crollare, per non presentarsi dal commissario completamente in lacrime. Aveva già dato spettacolo in aereo, non era riuscito neanche a trattenere i singhiozzi.
Riniziò. Ristorante, cerimonia, bomboniere. Altro? Altro, sì: il vestito. Il suo, quello di Sara. La lista nozze. Il quartetto d’archi. Le fedi. Il viaggio di nozze a New York. Ne avrebbe avuto per una settimana, almeno. Fare, fare, non pensare, riempire tutti i giorni da lì a venire per non sentire l’assenza di lei.
Bordin si affacciò dalla porta dell’ufficio del commissario e lo chiamò. Fu lui a presentargli Rossini per la seconda volta. La
31 prima era stata alla piccola festa di pensionamento di Franco Diana. In quell’occasione Marco Della Torre aveva avuto l’impressione che il nuovo arrivato fosse in preda all’insofferenza. I
suoi occhi, affetti da una eterocromia che li rendeva uno verde e uno blu, non lo aiutavano a mascherare le sue opinioni. In quel momento, infatti, Marco ebbe la netta sensazione che Rossini non volesse solo “informarlo di quanto accaduto”, come gli aveva detto al telefono, ma anche saperne qualcosa di più su di lui. Dopo le solite frasi di circostanza lo fece accomodare.
«È riuscito ad atterrare a Caselle? So che il maltempo ha creato problemi».
«Il mio volo è stato autorizzato, commissario. Mio padre, invece, è arrivato a Fiumicino due ore dopo di me per venire qui, ma il traffico da e verso Torino alle nove di stamattina è stato sospeso. È andato a prendere un treno, ora è in viaggio».
Rossini spiegò quanto Ada gli aveva già raccontato. Marco aveva trovato un suo messaggio urgente quando aveva riacceso il telefono, alle quattro del mattino, e l’aveva subito richiamata.
«Che lei sappia, la vittima aveva ricevuto pressioni o minacce? Le ha riferito di essere preoccupata per qualcuno o qualcosa?», gli chiese il commissario.
«No, niente. A meno che non fosse successo nelle ultime due settimane».
«In che senso?»
«Vede, Sara odia…», s’interruppe. Deglutì, poi si riprese.
«Sara odiava il telefono. Se poteva aspettare di parlare di persona, lo faceva sempre. Io ero a Roma da quindici giorni e quando mi ha chiamato, ieri, ha effettivamente accennato al fatto che voleva dirmi qualcosa».
«E lei non le ha chiesto cosa?»
«Credevo che non fosse niente di particolare. Tra la cartiera e il matrimonio c’erano decine di motivi per confrontarsi, e magari era davvero così. Il dubbio che ci fosse dell’altro mi è venuto solo ora»…

Il libro:
La vita di una piccolo paesino del torinese viene sconvolta da un misterioso omicidio: Sara Ponsat, bellissima e giovane titolare di una fabbrica di carta riciclata che dà lavoro a buona parte della comunità, viene trovata morta nei pressi del cimitero la mattina seguente ad una notte di tempesta di neve.
Il suo corpo è stato abbandonato nudo. Sul suo collo ci sono chiari segni di strangolamento. Tutto fa subito pensare ad un delitto passionale se non fosse per l’ottima reputazione della donna, fedele promessa sposa di Marco Della Torre, figlio di un noto Senatore, altra figura di peso nel piccolo paesello.

Il potente politico commenta così il triste evento: Io garantisco per i miei compaesani. Ci conosciamo tutti e tutti rispettavano quella ragazza, così attaccata alla sua cartiera, che è il fiore all’occhiello del nostro territorio. Di sicuro solo qualcun altro, solo uno che non la conosceva, solo un estraneo può aver commesso questo omicidio.
Effettivamente il paesino è davvero molto, ma molto tranquillo. Sono anni che non succede proprio nulla e il neo-commissario Rossini ha per questo considerato il suo nuovo incarico non proprio un premio per il suo contributo nello smascherare colleghi poliziotti corrotti, quanto una lezione, quasi una punizione: l’avevano messo a guardia dei polli pensando che gli sarebbe stato impossibile, così, arrivare più in alto. Già nelle sue prime dodici ore di servizio si trova invece davanti un caso di omicidio che vede coinvolte famiglie potenti, chiama in gioco la politica, attira l’attenzione di tutta la cittadinanza e soprattutto della stampa. Una nuova grossa possibilità di carriera… ma neanche un’idea di come possano essere andate le cose.

Alle indagini ufficiali di Rossini si affiancano quelle clandestine degli amici storici di Sara, ritrovatisi nuovamente uniti dopo anni di lontananza. Aiutati da un tenace giornalista tenteranno di ricostruire gli ultimi mesi di vita della ragazza e finiranno per imbattersi in qualcosa molto più grande di loro.
Ma non dovranno però affrontare solo inganni e misteri a loro esterni: è infatti giunto inevitabilmente il momento di confrontarsi con il loro stesso passato, con gli errori e gli sbagli che ne hanno inevitabilmente segnato l’esistenza, marcando la distanza che ora li separa e allontanandoli così anche dalla forza interiore che solo lo stare insieme è sempre riuscito a dar loro.

Per Rossini non sarà facile coordinare le indagini e insieme tenere a freno i vari detective improvvisati cercando anche di convincerli a schierarsi dalla sua parte. Perché lasciare troppe impronte sulla scena di un delitto può essere il miglior modo per confondere le tracce…

Un posto tranquillo per un delitto, romanzo thriller d’esordio di Barbara Sessini, è davvero molto avvincente: la trama è molto fitta; i protagonisti sono tanti e tutti caratterizzati con forza mettendo a nudo sia le loro qualità che le loro debolezze; la narrazione scorre veloce, passa rapidamente da una scena all’altra tenendo il lettore incollato alle pagine. Ci è piaciuto per la storia in sé e anche per come viene esposta, peccato solo per alcuni passaggi che ci sono sembrati davvero troppo difficili da leggere. Non è solo un problema di comprendere a cosa si sta riferendo l’autrice in merito ad un personaggio, a volte è proprio anche difficile capire chi è il personaggio soggetto di quel passaggio. Complessivamente è però di certo un ottimo thriller e lo consigliamo a tutti gli amanti del genere!