Sabrina, come ogni giovedì sera, sta preparando con cura il tavolo per le sue speciali ospiti, ponendo particolare attenzione alla temperatura del profumato Gewurztraminer, alla squisita salsa favola, entrée della cena degustazione delle sue amiche, questa sera in veste di critiche gastronomiche deputate all’assaggio della nuova ricetta di Carlo che consiste in ravioli di mele e speck con burro di malga, uvetta, pinoli e spolverata di cannella.
Le voci argentine delle sue ospiti risuonano sulle scale della Cascina riportando Sabrina al ricordo del loro primo incontro, molti anni prima, in occasione del rientro di Giuliana di un viaggio in India.
Si erano conosciute sull’aereo diretto a New Delhi, la signora Giuliana e le quattro amiche Anna, Irene, Luisa e Vittoria: quattro splendide signore dai capelli sale e pepe, che avendo raggiunto l’età matura, sistemati tutti gli affetti, avevano deciso di ritrovarsi per mantenere la promessa fatta alcuni decenni prima, poter invecchiare insieme in qualche posto tranquillo.
Questa riunione in oriente doveva servire a definire il progetto e cercare finalmente il posto della tranquillità apparente. Apparente sì, perché chiunque conosceva Anna, Irene, Luisa e Vittoria sapeva benissimo che si trattava di una miscela di spezie, una vera “masala esplosiva”. Le quattro amiche avevano come elemento vitale il mare che le rappresentava interiormente ed esteriormente, ognuna di loro aveva alle spalle una vita professionale molto interessante, Anna una interior designer dal gusto molto raffinato, Irene docente di lingua inglese che coltivava da sempre la passione per il buon cibo, Luisa una economista e scrittrice di successo, con la passione per la cucina, Vittoria un cardiochirurgo ormai dedita alle arti e alla filosofia.
Giuliana aveva descritto loro come si prodigava per la causa dei bambini indiani, preparando in Italia tutto l’occorrente per aiutarli a sopravvivere in un mondo tanto ostile e privo di qualsiasi necessità, e aveva coinvolto le amiche in un’avventura che avrebbe segnato le loro esistenze. Così la vacanza delle amiche aveva preso un risvolto che nemmeno loro potevano immaginare. Dopo l’esperienza indiana con i bambini, che aveva dato loro una sferzata di energia, decisero di tornare in Italia per conoscere il luogo dal quale proveniva tutta questa organizzazione: la Cascina di Sabrina!
Ed eccole qui, New Delhi Malpensa, Malpensa colline di Arona, approdate alla Cascina, un posto incantevole, vicino alla mastodontica statua di San Carlo!
Giuliana non aveva esagerato, la Cascina aveva l’aspetto ideale per il posto della tranquillità apparente che le amiche cercavano per la loro maturità.
Così senza indugi entrarono nel cortile, accolte da Sabrina, una giovane signora molto spigliata e molto diretta, senza peli sulla lingua, che preparò per loro una merenda con speck dell’Alto-Adige con pane nero, cetrioli, burro e succo di mele. Rifocillate e piene di entusiasmo illustrarono il loro progetto di ricerca del luogo della tranquillità apparente.
La sagace Sabrina mostrò loro l’ultimo piano della Cascina: perfetto! era esattamente ciò che volevano un ambiente da personalizzare, ne avrebbero ricavato quattro camere da letto e bagno annesso con uno studio privato con guardaroba, una cucina in comune, una sala da pranzo con vetrata vista lago e un salotto per le serate “ensamble”! Pronti via … adesso sapevano di poter realizzare il loro progetto e trascorrere insieme la loro gioventù della vecchiaia.
E così fu fatto!
Le quattro amiche, ancora oggi, risiedono alla Cascina e sono totalmente coinvolte nella miriade di attività promosse da Sabrina, soprattutto perché in lei ognuna di loro quel giorno ritrovò un po’ di se stessa e della propria giovinezza: intraprendenza, gusto per il bello, comunicazione, signorilità, umanità, determinazione, fantasia, solitudine, tristezza, esuberanza, convivialità, generosità e tante altre qualità e difettucci tipici dell’essere donna .
Sabrina, dotata di una mente fervida, avendo a disposizione quattro collaboratrici molto preparate e molto sagge, decise che La Cascina non poteva rimanere solo un ottimo ristorante, ma poteva offrire qualcosa di particolare ai suoi avventori. Nacquero le proposte più disparate, dai concorsi letterari, agli e-book, al concorso di cuoco per un giorno, ai divertenti cruci-puzzle e poi piano piano gli eventi della Cascina diventarono “pane quotidiano” con l’aiuto delle preziose amiche.
Agli avventori può capitare di imbattersi in una cena con consapevolezza dove gustare un meraviglioso stinchetto di agnello con patate e polenta, oppure in un aperitivo in lingua inglese con taglieri di mortandela, speck, funghi e deliziose verdure in agrodolce con cocktails a base di Hugo.
Periodicamente si propongono incontri da caffè letterario, letture e discussioni addolcite con Peccato di gola ai mirtilli e Kaiserschmarren, le omelette dell’imperatore alla maniera dello Chef con salsa di frutti di bosco, altre volte ci si può trovare nel bel mezzo di una degustazione di sapori in musica con il colorato antipasto rustico, una varietà di salumi e formaggi con verdure in agrodolce e altre leccornie.
Si organizzano concorsi di pittura, lettura di poesie, esposizione di fotografie e si deliziano gli ospiti con il giro Spätzle alla tirolese, serate di meditazione sotto le stelle con il piatto del contadino con polenta, tortello di patate, mezzo stinco di maiale affumicato, würstel e crauti.
Da non perdere l’appuntamento con “il cuci cuci un abitino per l’India” e si sorseggia succo di mela caldo per una buona causa, poi si può imparare con il corso di “mise en place” mentre si gusta l’insalatina di trota salmonata con casolet, mele e noci… e così via, insomma un vero caleidoscopio di iniziative per non annoiarsi mai.
Le amiche della cena del giovedì entrano nella sala ristorante, destando Sabrina dai ricordi.
“Eccoci cara siamo arrivate, quale sorpresa ha in serbo il nostro chef Carlo?” trillano in coro Anna, Irene, Luisa e Vittoria!
Ognuna di loro è ormai parte del mondo di Carlo e Sabrina: Anna con il suo raffinato gusto, è sempre alla ricerca di particolari per preparare la sala del ristorante per i differenti eventi che vi si svolgono, Luisa è diventata il braccio destro di Carlo nel regno indiscusso della cucina, Vittoria realizza la presentazione degli eventi e arricchisce il menù con i suoi nomi filosofeggianti, Irene è l’assaggiatrice ufficiale dei piatti e … ai vini ci pensa Sabrina!
“Adesso assaggiate il nuovo arrivato, il Gewurztraminer, poi vi delizieremo con il nuovo piatto da inserire in menù, solo se darete la vostra approvazione, naturalmente” risponde Sabrina.
Questo gioco continua da molti anni e Sabrina, che tradisce anch’essa i segni del tempo, guardando le amiche vivaci e felici di vivere insieme, rivede al rallentatore immagini e persone legate a tanti momenti della sua giovinezza spensierata, bella e vissuta così, nella leggerezza di quegli anni …
e pensa per un attimo a cosa sarebbe stato senza di loro: un incontro casuale può dare un senso alle nostre vite aiutandoci a delineare ciò che siamo diventati!
Sabrina quel giorno di molti anni fa, accogliendo queste quattro amiche, decise di dare un giro di ruota alla sua normalità, trasformò la sua esistenza correndo il rischio di essere felice e, quando non ci sarà più nessuno a testimone del loro tempo, il posto della tranquillità apparente, capolavoro dell’ingegno collettivo, rimarrà fermo, immoto, a racchiudere tutte le emozioni, le risate, le sofferenze, le gioie e tutto il mondo della Cascina di Sabrina.
Primum movens…
…mi son messa a portar via parole alle parole,
le ho impresse sulla carta,
a trattenere il fuggitivo tempo…
Racconto di Franca Colombo, concorso letterario 2013 de La Cascina