Riassunto capitolo 21 del romanzo I Promessi Sposi

Raggiunta la taverna della Malanotte, la vecchia serva dell’Innominato fa fermare la carrozza dove è tenuta in ostaggio Lucia. La giovane viene inizialmente invitata a scendere con modi volutamente dolci ma in forte contrasto con i lineamenti duri, poi presa ancora di forza e fatta salire sulla portantina che la deve portare al castello. Le sue preghiere per essere lasciata libera continuano a rimanere inascoltate.
Nel frattempo il Nibbio sale di corsa dal padrone per rendere conto della missione. Tutto, racconta all’Innominato, è andato alla perfezione, se non che, deve confessare, per la prima volta in vita sua ha provato compassione; avrebbe preferito dover uccidere la giovane a tradimento piuttosto che vederla in viso e sentirla parlare. Il signore, sorpreso dalle parole del bravo, vuole subito liberarsi di Lucia e sta per dare indicazioni perché venga subito portata da Don Rodrigo. La sua coscienza interviene però ancora: prima blocca l’ordine sul nascere, poi lo spinge anche ad andare lui stesso a vederla. L’innominato si reca così nella stanza della vecchia serva dove si trova la ragazza. Lucia inzia a pregare il potente nobile perché la liberi, promettendo di pregare per lui. Al sentire nominare Dio l’uomo mostra subito un forte turbamento. Vedendo nascere nel padrone del castello la compassione, la ragazza gli ricorda anche la possibilità di ottenere il perdono divino per un’opera di misericordia. L’uomo cerca infine di consolare la prigioniera ed arriva anche a lasciare intendere la sua liberazione, rimandando la decisione al giorno successivo. Lascia poi la stanza, quasi scappando dalla presenza di Lucia.
Rimasta sola con la vecchia serva, che cerca in modo goffo di farle coraggio usando modi tra lo stizzito ed il terrorizzato, Lucia ripensa a lungo agli orrori della giornata rimanendo in uno stato di angoscioso dormiveglia. Ricordatasi di poter almeno pregare, riesce a trovare conforto nella religione, trovando così una fonte di speranza per il futuro. In cambio della libertà e della possibilità di rivedere la madre, fa voto di castità alla Madonna, rinunciando quindi a Renzo. Infine si addormenta in un nuovo stato di completa tranquillità.
Nel frattempo l’Innominato, rifugiatosi nella sua stanza dopo il colloquio con Lucia, cerca in tutti i modi di liberarsi dall’immagine della fanciulla. Ripercorre tutta la sua sua vita per cercare l’antico ardore, ma non può invece fare altro che provare per la prima volta orrore per tutte le crudeltà commesse. Il futuro gli si presenta vuoto ed è quasi deciso a suicidarsi. Il dubbio che esista la vita eterna promessa dal Cristianesimo lo salva però in extremis e le parole di Lucia sul perdono divino gli danno quindi anche sollievo e fiducia nel futuro. L’uomo decide così di liberare la ragazza il mattino seguente.
Mentre l’Innominato pensa a come riempirà la sua nuova vita, il sole sta ormai sorgendo ed alle sue orecchie giungono suoni di festa. Affacciatosi ad una finestra l’uomo vede una folla di persone lasciare le proprie case e muoversi in una unica direzione. Incuriosito dalla situazione, il potente nobile incarica un suo bravo di scoprirne la causa.

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